Passano
gli anni ma il vizio rimane. Appena si riesce a far rialzare un poco la testa
ad una società come l’ACA, subito i famelici appetiti politici si ripresentano.
Sabato
8 ottobre si dovrebbe mettere la parola fine alla vicenda ormai per alcuni
aspetti drammaticamente grottesca per noi clienti di questa società. Il rinnovo
dei vertici dell’ACA, la società pubblica che distribuisce l’acqua e gestisce
l’intero ciclo idrico e della depurazione in 64 comuni a cavallo delle province
di Pescara, Chieti e Teramo.è ancora una volta terreno di scontro. Eppure le
gesta di coloro che sino a tre anni fa la gestirono e che hanno ridotto questa
società in ginocchio echeggiano ancora nella testa, nei discorsi e nelle aule
di tribunale abruzzesi, e nonostante ciò alcuni autorevoli esponenti politici,
a vario livello, non riescono proprio a stare lontano da questa società.
Ancora
una volta le ingerenze politiche del tutto arbitrarie di personaggi che in
effetti dovrebbero essere estranei alla decisione dell’Assemblea composta dai
sindaci rischiano di costare care a noi comuni mortali che paghiamo caro questo
servizio.
Con
fatica si è messa la barra dritta per risolvere il problema grazie al lavoro
dell’Amministratore unico che subito si cerca di rispolverare il tanto amato
CDA che piace a certi politici che lo trovano evidentemente un valido strumento
per distribuire poltrone e sedie varie. Tutto questo senza tener minimamente conto
di quello che pensiamo noi cittadini che nella vera effettiva pratica siamo i
veri soci per il mezzo dei nostri sindaci.
Noi
come associazione, e ancor prima come gruppo consiliare, di questo tema ci
siamo largamente occupati anche portandolo, quando ne avevamo l’onere, il
problema in seno al Consiglio Comunale di Casalincontrada.
Proprio
per la nostra storia, anche quella più recente, e per il sostegno attivo
all’operato del Sindaco Vincenzo Mammarella, non possiamo assolutamente
assistere in silenzio a questo tentativo di riportare le lancette indietro di
tre anni con il rischio abbastanza concreto di vanificare il lavoro e
soprattutto i sacrifici dei cittadini sinora svolto e per mezzo del quale si
intravede una possibilità reale di salvare questa importante società che eroga
un servizio, quello idrico, di primaria importanza per le nostre comunità.
Siamo
al fianco del Sindaco Vincenzo Mammarella e di tutti i sindaci che si oppongono
al ritorno al CDA ed alle spartizioni politiche che nulla hanno a che vedere
con la buona gestione.
Nel
contempo chiediamo a quei sindaci che nei fatti hanno rinnegato quanto espresso
in precedenza, ovvero nell’adozione di una metodica che aveva portato con
coraggio alla scelta, rivelatasi poi giusta, dell’Amministratore unico, di
ritornare a sostenere quella scelta. Soprattutto tenendo conto dell’impegno
assunto all’atto della propria elezione nei confronti dei propri cittadini.
Nel
contempo esortiamo i cittadini, le associazioni ed i consiglieri dei 64 comuni
a far sentire la propria voce e a sostenere il proprio sindaco in questa scelta
e nel caso ad esortarlo per prendere questa giusta e corretta decisione
continuando nel risanamento della società senza farsi attirare e distrarre
dagli impegni assunti da sirene e promesse fatue che già in passato si sono
dimostrate tali.